Le Signore dei Cavalli: le "amazzoni" capuane dell'Età del Ferro

Argumenta:
Nel corso del suo plurimillenario rapporto con
l'essere umano, il cavallo ha rivestito un ruolo di propulsore sociale e
culturale: trasporti, migrazioni, agricoltura, guerra, sono ambiti in cui
questo animale ha dato un contributo determinante alla storia umana. Questo
apporto materiale ha contribuito a investire il cavallo anche di connotati
spirituali, simbolici e magico-religiosi molto profondi e le tracce di tale
preminenza di carattere sacrale sono disseminate in ogni angolo del globo, con
particolare evidenza nelle culture delle popolazioni euroasiatiche. Spesso il
cavallo è stato associato alla virilità e alla sfera del maschile, ma sono
numerose le evidenze di una relazione stretta con l'universo femminile in miti,
tradizioni e testimonianze archeologiche. È ad esempio il caso di alcune
particolari sepolture femminili dell'Età del Ferro venute alla luce nella
necropoli delle Fornaci dell'antica Capua, in Campania, che trovano
corrispondenze simboliche e morfologiche con altre numerose tracce del rapporto
tra donna e cavallo evidenziabili tra le popolazioni dell'antica Campania
settentrionale. Nelle sepolture capuane, un attributo solitamente appannaggio
delle tombe dei maschi-guerrieri - il "morso" dell'animale - è stato ritrovato
in alcune inumazioni femminili insieme ad ulteriori testimonianze che rimandano
inequivocabilmente a una profonda connessione tra donna e cavallo. Una
relazione arcaica che collega gli antichi fondatori di Capua, culturalmente e
spiritualmente, da un lato con il mondo Etrusco e dall'altro con i popoli
italici appartenenti alla composita galassia linguistica indoeuropea, dalla
valle dell'Indo al mondo celtico.
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